Proiezione e riflessione: che differenza c'è?

by Sebastiano Piazza

Ci sono due tipi fondamentali di fari per auto: a proiezione e a riflessione. Le differenze tra i due sistemi si ripercuotono sulla scelta della lampada migliore. È piuttosto semplice capire quale tipologia di fari è installata sull’auto.

Non c’entra la tecnologia: infatti le sorgenti alogene, allo xeno o LED possono essere utilizzate sia nei fari a proiezione che in quelli a riflessione.

I sistemi a proiezione si distinguono facilmente: uno dei componenti principali è l’ottica, simile a quelle presenti nei proiettori cinematografici o per diapositive, perché la distribuzione della luce è somigliante. La lampada, inoltre, è posta dietro l’ottica, dunque non è visibile dall’esterno.

I sistemi a proiezione esistono dagli anni ‘80. Sono molto diffusi perché, oltre agli anabbaglianti e agli abbaglianti, offrono altre funzioni, incluse tipologie diverse di distribuzione della luce per le strade urbane, di campagna e le autostrade, e le luci di svolta.

I sistemi a riflessione, in auge da molto più tempo, prendono nome dal riflettore, che rappresenta la caratteristica principale, è visibile dall’esterno e concentra la luce. I riflettori moderni gestiscono anche la distribuzione luminosa mentre, in passato, si ricorreva a un diffusore attraverso il quale il riflettore non era chiaramente visibile.

Sebbene i sistemi a riflessione siano utilizzati per la visione notturna sin dai tempi delle prime automobili, sono ben lungi dall’essere superati. In particolare, i fari a riflessione di grandi dimensioni sono uguali, se non superiori, ai sistemi a proiezione, soprattutto quando montano lampade all’avanguardia, il cui design è in linea con il principio di funzionamento. Nell’offerta OSRAM, queste lampade appartengono alla gamma Night Breaker Laser. Trattandosi di prodotti ottimizzati per la massima luminanza, i loro punti più luminosi sono piuttosto piccoli; le proprietà ottiche del riflettore e del diffusore, quindi, permettono di concentrare la luce nelle aree principali della strada.

Questo processo ottico non funziona nei proiettori con lenti, cioè nei sistemi a proiezione, i cui componenti garantiscono una distribuzione perfetta della luce nelle aree giuste. Per ottenere prestazioni migliori, serve un flusso luminoso superiore, limitato dalla normativa che, per semplificare la produzione, consente una tolleranza del 10%. I produttori come OSRAM, che sono in grado di controllare le proprie apparecchiature, riescono ad avvicinarsi molto al limite superiore della tolleranza. E così, le lampade della famiglia Night Breaker Silver rappresentano la scelta migliore per ottenere un flusso luminoso più elevato con i fari a proiezione.

Ciò che abbiamo detto finora vale per i fari alogeni, ma non per quelli con tecnologia allo xeno. I proiettori a riflessione con lampade performanti consentono di modificare solo la temperatura di colore, mentre il flusso luminoso effettivo è al limite dei valori legalmente ammissibili, come accade di solito con lo xeno. Nei sistemi a proiezione, invece, sono particolarmente indicate le lampade OSRAM Xenarc Night Breaker Laser, che sfruttano al massimo le tolleranze ammissibili, non in termini di flusso luminoso, ma di posizione dell’arco.

Tra l’altro, solo i marchi che controllano perfettamente l’intero processo produttivo e i relativi scostamenti sfruttano al meglio le tolleranze. Gli altri, in genere, realizzano lampade che abbagliano senza miglioramenti certi della visibilità.

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